RIFERIMENTI  STORICI DELLA SCUOLA

La scuola dell’infanzia “Civili-Varotto” ha origine nel 1923 come sala di custodia dei bambini per rispondere alle esigenze delle famiglie del paese. Dopo la guerra, nel 1950, il parroco Don Basilio Gaspari, con l’aiuto di benefattori quali Maria Fincato, vedova Civili, e la famiglia Varotto, acquista la villa Dondi dell’ Orologio, in via Roma, dove può riaprire l’ asilo infantile.

La sorveglianza e l’educazione dei piccoli sono affidate alle suore Salesie di Padova, da sempre impegnate in questo compito delicato.

Col passare del tempo lo stabile risulta insufficiente e inadeguato per cui, nel 1971, nella piazza di Bosco si provvede alla costruzione di una nuova scuola materna moderna ed accogliente e circondata da un ampio cortile.

Nel 1978 si stipula la prima convenzione con il comune di Rubano che consente l’abbattimento delle rette e l’acquisto, grazie ad un contributo straordinario, di un pulmino per il trasporto dei bambini. Gli iscritti  infatti sono sempre più numerosi e provengono anche dai paesi più vicini, in particolare da Villaguattera.

Dal 1991 personale laico collabora con le suore salesie nella gestione della scuola ed in particolare dell’attività didattica.

Tra il 1996 e il 1999 si rendono necessari nuovi ampliamenti dell’edificio per rispondere alla sempre crescente domanda del territorio: vengono costruite due nuove aule e viene ampliato il salone.

Dall’ 1 settembre  2004 le suore Salesie, richiamate dalla casa madre, lasciano la scuola e le attività didattiche.

A partire dall’anno 2004/2005 la coordinatrice, le  docenti e il personale ausiliario sono tutti laici; il parroco è il gestore e il rappresentante legale della scuola.

IDEA  DI SCUOLA

La scuola è luogo d’incontro e di crescita di persone. Persone sono gli insegnanti e persone sono i bambini.

Educare istruendo significa essenzialmente tre cose:

– consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato affinché non vada disperso e possa essere messo a frutto;

– preparare al futuro introducendo i bambini alla vita adulta, fornendo loro quelle competenze indispensabili per essere protagonisti all’interno del contesto sociale in cui vivono;

– accompagnare nel suo percorso di formazione personale ogni bambino, sostenendo la sua ricerca di senso e il faticoso processo di costruzione della propria personalità.

PARITARIA

La normativa dettata dalla legge 10 marzo 2000 n° 62 definisce scuole paritarie le istituzioni scolastiche non statali che, a partire dalla scuola dell’ infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell’istruzione, sono coerenti con la domanda formativa della famiglia e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed efficacia fissati dalla legge medesima.

Nel sistema nazionale dell’istruzione, le istituzioni scolastiche, sia statali che paritarie, concorrono nella loro specificità e autonomia a realizzare l’offerta formativa sul territorio.

Il gestore è garante dell’identità culturale e del Progetto Educativo della scuola ed è responsabile della conduzione dell’istituzione scolastica nei confronti dell’amministrazione e degli utenti.

D’ISPIRAZIONE CATTOLICA

L’identità della scuola cattolica è legata al progetto educativo al quale essa si ispira e che fa esplicito riferimento ai valori cristiani. In essa ogni aspetto dell’attività educativa riceve una specifica ed originale caratterizzazione.

Due sono gli aspetti connessi:

– l’educazione cristiana che fa riferimento ad una dimensione generale della proposta educativa, che si riferisce al modo con cui viene presentato ogni contenuto educativo.

– L’insegnamento della religione che rappresenta un aspetto ed un mezzo specifico che si colloca all’interno di una proposta educativa più ampia che deve avere una sua originalità e un suo taglio particolare, proprio in vista della finalità generale assegnata alla scuola cattolica.

PARROCCHIALE

Il rapporto scuola –territorio, così chiaramente voluto dalla riforma dell’autonomia scolastica, deve trovare vie e metodi appropriati rispettosi della scuola e delle realtà educative territoriali che interagiscono con esse, in primo luogo famiglie e parrocchia.

In questo quadro la scuola svolge una vera funzione di ponte tra scuola, famiglia e comunità parrocchiale, offrendo quel servizio educativo che da essa si attende la comunità cristiana che le ha volute.

LA COMUNITA’ EDUCANTE:

Nella scuola paritaria di ispirazione cattolica il soggetto educante è una comunità composta da:

-ALUNNI

-DOCENTI

-GENITORI

-PERSONALE NON DOCENTE

IL RUOLO DELLA FAMIGLIA

La scuola dell’infanzia, nell’assumere come prioritarie le esigenze del bambino quale soggetto di diritti, deve riconoscere e rilanciare il ruolo educativo delle famiglie.

La scelta di operare attraverso il coinvolgimento dei genitori nella responsabilità educativa della scuola d’infanzia si fonda sul principio che essa deve diventare occasione di incontro e di confronto, predisponendosi così ad un lavoro di cooperazione per un percorso comune tra genitori, insegnanti e operatori (personale non docente).

Tutte queste componenti sono impegnate responsabilmente, secondo il proprio ruolo e nel rispetto delle competenze e nella realizzazione del progetto educativo.

La costruzione di una condivisione del progetto educativo pone le condizioni per una corresponsabilità reciproca.

Corresponsabilità, tuttavia, non significa avere le stesse responsabilità nel rispetto dei ruoli, dei profili, delle competenze e delle responsabilità professionali e personali; la corresponsabilità si profila nel conseguimento di una fiducia relazionale e di una sintonia e aggiustamento nell’azione. È necessario che il contributo della famiglia vada oltre la semplice presenza  per trasformarsi in cooperazione; tra scuola e famiglia, l’instaurarsi di una capacità di parlarsi in modo adeguato e rispettoso sottolinea la possibilità di una relazione formativa autentica.

I GENITORI

I genitori sono i primi responsabili dell’educazione dei figli e devono lavorare in stretto rapporto con la scuola, donando la propria competenza specifica e rifiutando deleghe educative.

Si configura così una corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia che comporta per i genitori alcuni diritti e doveri riassumibili in:

CONOSCERE – CONDIVIDERE:

-Le linee educative della scuola

-L’offerta formativa (P.T.O.F.)

-I regolamenti le circolari

PARTECIPARE – CONDIVIDERE

-Realizzazione del progetto formativo (iniziative della scuola come le 

  attività ricreative e di approfondimento culturale, incontri con i genitori, 

  incontri formativi)

-Elezione rappresentanti

-Partecipazione al Comitato di Gestione

ESPRIMERE:

-pareri e proposte

-entrare in dialogo con gli educatori nel rispetto dei metodi didattici per evitare fratture fra interventi scolastici e familiari.

Il rapporto di continuità che si stabilisce in tal modo consente di creare un clima  relazionale idoneo per la crescita serena e integrale del bambino e per il suo stare bene a scuola, ma diviene anche fattore qualificante della scuola cattolica.

IDEA DI BAMBINO

La nostra scuola crede in un bambino che non viene giudicato bensì ascoltato.

È un bambino che attraverso il ragionamento intuitivo viene guidato dall’insegnante per diventare autonomo e nel trovare da solo soluzioni ai problemi.

Alla base dei progetti educativi che caratterizzano tutte le scuole vi sono le seguenti figure/entità:

  • PERSONA   
  • GENITORI          
  • BAMBINO    
  • Comunità in cui la scuola è inserita

CENTRALITA’ DELLA PERSONA

vuol dire fondare l’intervento educativo sui principi di una pedagogia attiva che si caratterizza per:

-saper ascoltare

-prestare attenzione

-accompagnare a nuove forme di conoscenza

LA SCUOLA DELL’INFANZIA DIVIENE IL LUOGO NEL QUALE:

-Ogni  bambino apprende a conoscere se stesso e gli altri attraverso l’ascolto di sé e degli altri;

-impara a conoscere le proprie emozioni e i propri sentimenti imparando ad esprimerli e ad ascoltarli;

-riesce a fare esperienze cariche di significato e di messaggi educativi, divenendo attore e riuscendo a modulare in modo armonico la sua crescita.

-diventa costruttore del suo sapere condividendo strategie con i suoi amici e  gradualmente, gli è permesso di “imparare a imparare”;

-una scuola dove non esiste il bambino più bravo, ma esistono bambini che insieme si avviano a percorrere quell’itinerario che giorno dopo giorno li porterà a diventare “grandi”.

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